Il LAVORO DALLE SCARPE STRETTE
Il lavoro dalle scarpe strette.
Oggi ho finito di lavorare
E sospiro respiro ahh-ire
Ma perché lo faccio?
Per sentirmi un lavoratore…
In realtà mi sento come il tipo
Della barzelletta. Quello che tipo
Le scarpe va a comprare
Ma più strette e dure
“Mi dia il numero quarantuno”
“Ma lei porta il quarantadue”
Dice il commesso, sorpreso bue.
“Va bene il quarantuno!”
“Ah contento lei. O nessuno!”
E il mese successivo:
“Mi dia il numero quaranta”
“Ma lei porta il quarantadue”
Dice il commesso, sorpreso bue
“Va bene il quaranta!”
“Ah contento lei. O Santa!”
E il mese successivo
“Mi dia il numero trentanove”
“Ma lei porta il quarantadue”
Dice il commesso, sorpreso bue.
“Va bene il trentanove!”
“Ah contento lei. Nessun si muove!”
“Ma posso chiederle perché?”
“Perché faccio una vita di merda
Con le scarpe strette soffro
Tutto il giorno un dolore assurdo
Ma la sera quando me le tolgo
Almeno questo Sospiro respiro godo.”
Io come lui tutto il giorno soffro
centellino traguardi che mi offro
ore minuti resisto e colgo
fino a alla sera quando me li tolgo
solo per questo sospiro respiro godo?
L’estenuante centellinare
mi ha fatto ricordare
le prime settimane di lavoro
neo-assunto, 1979
quando mi fecero appollaiare
nel grande Laboratorio Nove
della Fabbrica Elettronica Progettazione
da solo col libro poggiato sul bancone.
Lì scrissi un pezzo dal nome
“Arriva l ’ora di colazione
Ma ogni giorno più tardi”
Piccolo Testo dove raccontavo Come
superavo il tempo immobile secondino
guidando lo stillicidio di minuti
verso il traguardo più vicino.
Ma allora c’era la scelta radicale
di dedicare tutto quello che vale
al sogno collettivo, alla rivoluzione sociale.
Sì oggi quel filo ancora c’è molto sottile
Ma nia’ faccio più e me lo devo dire
O Lavoro Non Lavoro, Ti devo salutare.
ma non so se davvero lo riesco a fare
“Lavora per i soldi, lavora per mangiare!”
Ditti una bugia, per continuare
O un’altra bugia, che puoi tornare
All’impegno politico, a militare.
No, preferisco l’ennesimo proponimento
Che poi mi scordo, sul cambiamento.
Ecco perché scrivo la poesia: per fissare
Che le prossime scarpe strette devo evitare.
P.S. In realtà dove sto lavorando mi hanno dato un paio di scarpe da lavoro… che sono le prime scarpe da lavoro quindi con la punta di ferro… che non mi fanno male!!